Finale di the walking dead spiegato dal creatore con riferimenti a breaking bad

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Il panorama delle serie televisive è caratterizzato da opere che hanno avuto un impatto significativo, tra cui spiccano The Walking Dead e Breaking Bad. Entrambi i titoli, originariamente fumetti creati da Robert Kirkman, hanno catturato l’attenzione del pubblico non solo per le loro storie avvincenti, ma anche per le scelte narrative controverse. Le osservazioni di Kirkman riguardo a queste opere rivelano una profonda riflessione sulle dinamiche delle morti dei personaggi e il loro effetto sul pubblico.

impatto delle morti nei fumetti

Nella rubrica dedicata ai lettori di Invincible #143, Kirkman analizza come le morti dei personaggi verso la conclusione delle serie possano perdere il loro impatto emotivo. Secondo la sua opinione, il pubblico tende a percepire tali eventi con meno intensità poiché consapevole della fine imminente della narrazione.

esempio di Breaking Bad

Kirkman cita la morte di Hank Schrader in Breaking Bad, avvenuta nella penultima stagione. Questa perdita non ha avuto l’effetto desiderato su di lui proprio perché era prevedibile nel contesto della storia.

Robert Kirkman: “Quando si sa che una serie sta per finire… le morti dei personaggi hanno meno impatto.”

salti temporali nelle serie finali

Sia The Walking Dead che Invincible presentano salti temporali significativi nei loro capitoli finali. In Invincible, la morte di Nolan e Oliver viene affrontata attraverso un salto temporale di 500 anni nel futuro, consentendo al pubblico di sentire maggiormente l’assenza dei personaggi. Analogamente, nell’ultimo numero de The Walking Dead, la morte di Rick Grimes è seguita da un avanzamento narrativo di decenni, sottolineando l’importanza della sua figura anche dopo la sua scomparsa.

breaking bad e better call saul

L’universo narrativo di Breaking Bad, attraverso il prequel/sequel Better Call Saul, riprende elementi già utilizzati da Kirkman. Nella parte finale dello spin-off, gli effetti delle azioni dei protagonisti vengono esplorati in modo incisivo grazie all’inserimento di salti temporali.

conclusione sulle morti dei personaggi

L’approccio adottato da Robert Kirkman per garantire che le morti tardive mantengano un peso emotivo è nettamente diverso rispetto alle scelte narrative fatte in altre opere come Breaking Bad. La critica rivolta a quest’ultima mette in luce ulteriormente le decisioni creative alla base delle conclusioni sia di The Walking Dead che di Invincible.

  • Nolan (Invincible)
  • Oliver (Invincible)
  • Thragg (Invincible)
  • Rick Grimes (The Walking Dead)
  • Hank Schrader (Breaking Bad)
  • Saw Goodman (Better Call Saul)
  • Membri del cast principale delle serie citate.

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