Analisi episodio 7 stagione 3 di jack reacher

Attenzione! Questo testo contiene rivelazioni per l’episodio 7 della terza stagione di Reacher.
Con il progredire della terza stagione di Reacher, si evidenzia un aspetto fondamentale riguardo al protagonista Jack Reacher, interpretato da Alan Ritchson. L’attore ha approfondito la sua interpretazione, risultando ancora più adatto al ruolo rispetto alle stagioni precedenti. Non solo riesce a rappresentare fisicamente il personaggio, ma trasmette anche un’efficace comunicazione non verbale.
reacher e le sue regole
il rifiuto del sistema giudiziario
Dalla prima stagione, Reacher segue un insieme rigoroso di regole durante le sue indagini. Sottolinea che non ci si può basare su supposizioni e ricorda ai suoi avversari che lo lascerà in pace se loro faranno lo stesso. Anche nel suo stile di vita “nomade”, mantiene una sola costante: il suo spazzolino da denti. La sua lunga lista di regole dimostra quanto ami organizzare la propria vita seguendo principi ben definiti.
- Regola principale: nessuna assunzione senza prove.
- Possesso costante: spazzolino da denti.
- Principio fondamentale: lascia in pace chi ti lascia in pace.
Sebbene sia dedito alle proprie regole, Reacher sembra disinteressarsi delle norme imposte dagli altri. Quando Duffy e Villanueva lo accusano di uccidere senza scrupoli, lui giustifica le sue azioni affermando che i suoi avversari meritano la morte. In particolare nell’episodio 7 della terza stagione, ignora le direttive degli agenti DEA e ATF per affrontare personalmente Xavier Quinn con un fucile da cecchino.
reacher: un anti-eroe piuttosto che un eroe tradizionale
oltrepassare i limiti morali
“Non voglio giustizia, voglio vendetta.” Data la brutalità di Quinn e le atrocità commesse contro Dominique Kohl, è comprensibile l’astio nei suoi confronti. Questa situazione mette in evidenza come Reacher preferisca prendere giustizia nelle proprie mani anziché affidarsi alla legge.
Questa non è la prima volta che Reacher agisce senza considerare le implicazioni morali delle sue azioni. Durante gran parte della seconda stagione, ha partecipato a una serie spietata di omicidi contro i malviventi.
- Killing spree contro i criminali nella seconda stagione.
- Nessun rimorso per le vite tolte agli avversari.
- Crescita esponenziale del numero dei morti nel suo cammino.
le flaws morali di reacher nella terza stagione
richiamo ai suoi comportamenti
Nella prima stagione, Roscoe e Finlay avevano inizialmente messo in discussione i metodi di Reacher ma successivamente sembravano adottarli sempre più. Nella seconda stagione, gli alleati erano talvolta persino più spietati. Karla Dixon, Frances Neagley e David O’Donnell hanno supportato Reacher nelle sue azioni violente invece di cercare di fermarlo. Fortunatamente, gli alleati della terza stagione mostrano una maggiore consapevolezza morale.
A differenza delle stagioni precedenti dove veniva lasciato libero nelle sue scelte, Duffy e Villanueva ora lo sfidano apertamente sulle sue decisioni moralmente discutibili. Sebbene non riescano a fermarlo completamente, il conflitto tra Duffy e Reacher mette in luce quanto possa essere testardo quando si tratta dei propri principi etici. La presenza dei due personaggi suggerisce che Reacher potrebbe trovarsi su una sottile linea tra moralità ed immoralità.